L’emotività ci porta a sbagliare

Soltanto poche settimane fa il coronavirus sbarca in Italia, e lo fa in grande stile, invadendo Lombardia e Veneto in un battito di ciglia.

Senza voler entrare nel merito della questione di come (non) è stata gestita l’emergenza proveniente dalla Cina, c’è un aspetto in particolare che mi ha colpito. Un aspetto che che ha più di un punto in comune con i nostri comportamenti nella sfera professionale.

No, non è qualcosa che ha fatto il governo. Non è nemmeno qualche errore medico o di qualche colletto bianco.

Questa cosa riguarda NOI. O meglio, la nostra incapacità di rimanere razionali di fronte ad una situazione critica.

Eravamo all’inizio, un ragazzo di Taranto residente all’ormai tristemente nota Codogno SE NE FREGA delle prescrizioni e delle indicazioni del ministero della sanità e torna in Puglia dai parenti.

Non in macchina, ma in treno.


Con questo gesto dettato da pura e semplice emotività, questo ragazzo ha creato 3 situazioni critiche:

1 – Potrebbe contagiare i genitori, di sicuro non più giovani come un tempo;

2 – Potrebbe creare il primo grande focolaio del virus al sud;

3 – Viaggiando per 1000 km in treno avrà contagiato decine di persone che hanno proseguito il loro viaggio lungo tutto lo stivale.


Come vedi, cedere all’emotività in situazioni critiche è molto, molto facile.

Succede una cosa molto simile quando decidi di ripensare i tuoi spazi di vita.

Si sa, ristrutturare casa è sempre un’impresa ardua, specie se quest viene portata avanti senza una adeguata pianificazione.


La mancanza di lucidità potrebbe far lievitare la spesa necessaria a dismisura, soprattutto perché parliamo di veramente tanti, tanti soldi.


È questa a mio avviso la situazione nella quale un professionista competente può toglierti dalle sabbie mobili proteggendoti da scelte errate che potrebbero costarti tempo e denaro.

Se non vuoi cedere all’emotività che ti porterà a spendere il doppio per avere la metà, comincia a dare un’occhiata al tutto il materiale che metto online gratis.


Un abbraccio.

Hai domande? Sentiamoci.

Se pensi che questo articolo ti sia stato utile ed hai bisogno di contattarmi per avere maggiori dettagli, o semplicemente perché hai una domanda specifica, compila i campi vuoti e premi il pulsante “invia”.

Leggi altri articoli